parmenide

 Parmenide e il pensiero dell’essere


Parmenide è un filosofo di Elea che pone l'essere al centro della discussione filosofica. Egli nega l'esistenza del nulla e sostiene che solo l'essere può essere pensato. I suoi discepoli difendono questo principio e confutano le tesi della molteplicità e del movimento. Parmenide vive a Elea, un'antica colonia greca, e scrive un poema intitolato "Sulla natura". L'opera è scritta in versi perché nella Grecia antica la distinzione tra prosa filosofica e poesia non era così marcata. Parmenide utilizza la poesia per esprimere la sua visione sacrale e opposta ai nuovi saperi tecnici e all'influenza politica dei ceti democratici. Il suo messaggio afferma che solo l'essere esiste e che il non essere non può essere pensato. Parmenide utilizza un procedimento logico per definire i caratteri essenziali dell'essere, come l'ingenerabilità, l'imperituro, l'eternità, l'immobilità e la finitezza. Con Parmenide inizia lo studio dell'ontologia, cioè dello studio dell'essere in quanto essere. La sua visione statica del mondo è in contrasto con l'esperienza del divenire e può essere vista come una risposta alle inquietudini sociali della sua città. Nonostante la sua mentalità conservatrice, le argomentazioni di Parmenide sono basate su dimostrazioni logiche rigorose.

Risposte pagina 40: 

1. Per Parmenide, il termine "essere" indica l'unico e immutabile principio fondamentale dell'universo. L'essere è ciò che esiste, ciò che è reale e ciò che può essere pensato. Parmenide nega l'esistenza del nulla e sostiene che solo l'essere può essere oggetto di conoscenza e ragionamento. L'essere, secondo Parmenide, è eterno, immobile, indivisibile e immutabile. È la realtà ultima e immutabile che sottende a tutte le apparenze mutevoli del mondo sensibile. L'essere è quindi la base su cui si fonda la sua ontologia, lo studio dell'essere in quanto essere.

2. La visione del mondo di Parmenide è strettamente legata alla sua prospettiva politica. Parmenide viveva a Elea, una colonia greca che era coinvolta in conflitti politici e sociali. La sua visione del mondo, basata sull'immobilità e l'eternità dell'essere, può essere vista come una risposta alle inquietudini e alle instabilità politiche del suo tempo. Parmenide era critico nei confronti della democrazia e delle influenze politiche dei ceti democratici. La sua visione statica del mondo, che negava il movimento e la molteplicità, era in contrasto con l'esperienza del divenire e del cambiamento che caratterizzava la vita politica e sociale di Elea. La sua prospettiva politica conservatrice si riflette anche nella sua scelta di utilizzare la poesia anziché la prosa filosofica per esprimere le sue idee. La poesia era considerata un mezzo di comunicazione più sacro e tradizionale, in contrasto con i nuovi saperi tecnici e l'influenza politica dei ceti democratici. In sintesi, la visione del mondo di Parmenide rifletteva la sua prospettiva politica conservatrice e la sua opposizione alla democrazia e all'influenza politica dei ceti democratici. La sua concezione statica dell'essere era una risposta alle instabilità politiche e sociali del suo tempo.

3.  Parmenide arriva a definire i caratteri dell'essere attraverso un procedimento logico di ragionamento. Nel suo poema "Sulla natura", Parmenide utilizza un metodo di dimostrazione rigoroso per stabilire le caratteristiche essenziali dell'essere. Parmenide afferma che l'essere è ingenerabile, cioè non può essere generato o creato da nulla. Se l'essere potesse essere generato, dovrebbe provenire dal non essere, ma Parmenide nega l'esistenza del non essere. Pertanto, l'essere deve essere ingenerabile.Inoltre, Parmenide sostiene che l'essere è imperituro, cioè non può essere distrutto o cessare di esistere. Se l'essere potesse perire, dovrebbe trasformarsi in non essere, ma Parmenide nega l'esistenza del non essere. Quindi, l'essere deve essere imperituro. Parmenide afferma anche che l'essere è eterno, cioè non ha inizio né fine nel tempo. L'essere non può essere generato né perire, quindi deve esistere per sempre. Inoltre, Parmenide sostiene che l'essere è immobile, cioè non può muoversi o cambiare di posizione. Se l'essere potesse muoversi, dovrebbe spostarsi da un luogo all'altro, ma Parmenide nega la possibilità del movimento. Quindi, l'essere deve essere immobile. Infine, Parmenide afferma che l'essere è finito, cioè ha una forma e una dimensione definite. L'essere non può essere infinito o illimitato, altrimenti sarebbe indefinito e privo di forma. Quindi, l'essere deve essere finito.In sintesi, Parmenide definisce i caratteri dell'essere come ingenerabilità, imperituro, eternità, immobilità e finitezza. Queste caratteristiche sono stabilite attraverso un procedimento logico di ragionamento che nega l'esistenza del non essere e deduce le proprietà essenziali dell'essere stesso.

Commenti

Post popolari in questo blog

Matrix

ionici e pitagorici

Platone